domenica 26 febbraio 2012

Premio Cake Blog di Qualità, un piacere da condividere

Oggi giornata speciale, niente ricetta ma al suo posto una piacevole sorpresa! 

Questa mattina “sono stata nominata”.. Scherzi a parte, Veru, la Cuochina sopraffina mi ha premiata insieme ad altre 9 blogger, donandoci il premio Cake Blog di Qualità =) e per questo la ringrazio, ancora saltellando e considerando che gran parte della giornata è passata, devi credermi se ti dico che sono davvero contenta =). 



Come funziona? E’ davvero semplicissimo, basta:

-      - nominare e ringraziare chi vi ha inviato il premio, linkando il suo blog;
-      - condividere 7 ricette dolci importanti per noi, che ci hanno “cambiato la vita”;
-      - nominare 10 blogger a cui assegnare il premio.

Credo sia un’iniziativa molto carina, senza premi materiali, di pura condivisione che ci permette di conoscere e far conoscere.

Perciò diamo inizio alle danze con le 7 dolci ricette..

-    - BlueberryMatcha cupcake perché quasi tutte le prime volte sono un disastro, ma la prima volta davvero non la si scorda mai.
-      - Le pesche al forno perché profumano d’estate.
-    - Cupcakedi stelle alla vaniglia perché sono diversi, speciali come la persona che li ha ricevuti.
-       - Le merdine beneauguranti perché non ho mai riso così tanto nel preparare una ricetta, a tratti mi sono anche chiesta se ero normale..
-      - La giambella della nonna perché profuma di ricordi felici.
-      - La purple velvet cake perché è stata una rivelazione.
-    - I cake pops perché sono stati i più pensati, studiati, appuntati, immaginati e alla fine i più semplici e veloci da preparare e soprattutto di grandissimo effetto.

Adesso però viene il difficile.. per non fare dei doppioni ti rimando al post di Veru, almeno cinque delle sue preferenze combacerebbero con le mie, ma essendo un premio appunto di condivisione sceglierò blog diversi così da allargare un po’ il giro:

-      - UnaZebrApois
-      - Parole ripiene
-      - Gikitchen
-      - Vaniglia
-      - Anemone’s corner
-      - Spadelliamo insieme?
-      - Zenzero e cannella
-      - Alessandra Zecchini
-      - In cucina con me

Ecco ragazze adesso sta a voi condividere se vi và..

Bisoux e complimenti per il premio cake blog di qualità!!!

lunedì 20 febbraio 2012

Un pancake è per sempre . . . The Pancakeday


Sarò sincera e dirò subito tutta la verità senza indorarti troppo la pillola.. non avevo mai mangiato un pancake in vita mia!

Ecco anch’io ho fatto outing!

Intendiamoci sono anni che muoio dalla curiosità di carpirne il sapore.. Ogni volta che guardo un film ed è il momento della colazione, c’è sempre una mamma premurosa e perfetta che prepara dei signori pancake per i suoi pargoli, oppure una ragazza che vestita di una felpa troppo larga per lei, si sveglia all’ora di pranzo, affamata e prendendo quattro ingredienti a caso dalla dispensa, sforna queste “sgonfie focaccette” dal colore ambrato.
Alle volte ne prende uno con le mani e sedendosi sul piano della cucina lo addenta con gusto pensando agli accadimenti della sera precedente, altre volte, cospargendole di sciroppo d’acero, prende due forchette e torna sotto il piumone, dove il moroso la attende per fare una regina colazione..

E ogni volta mi sono sempre chiesta ma di cosa diavolo sapranno queste paffute cosine così carine..



Poi qualche giorno fa, dopo aver letto questo post della cuochina, vengo a conoscenza del pancakeday..

Muble…muble…

La prima cosa che ho fatto è stata appuntare nella data del 21 questa informazione.

Poi mi sono messa seriamente a studiare l’anatomia del pancake.

A seguire, una spesa mirata a una creazione particolare.. pur non avendoli mai fatti volevo partire da subito con qualcosa di diverso dalla solita ricetta.

Pancake al grano saraceno e gocce di cioccolata



Cosa ti serve?? 

× 140 gr di farina di grano saraceno
× 7 cucchiai di zucchero integrale di canna
× 1 cucchiaio raso di fecola di patate
× una puntina (di un cucchiaino) di cremor tartaro
× una puntina (di un cucchiaino) di bicarbonato
× acqua tiepida quanto basta per ottenere un composto omogeneo e leggero, a  me ne
sono serviti circa  300 ml
× una manciata generosa di gocce di cioccolato

Non mi era mai successo prima, ma questa notte ho fatto un sogno culinario..

Andavo ancora alle scuole superiori e probabilmente in ritardo mi sono ritrovata nel parcheggio della scuola con un banchetto, un fornellino, una padella e indovina cosa stavo facendo..?

Preparavo pancake.. Ahahahah!!

Probabilmente ho pensato così tanto a questa ricetta, perfino da sognarmela.. 

Non volevo crederci.

Svegliarsi così, sorridendo, credo possa ripagare anticipatamente l’inizio di ogni settimana. Anche se la prossima volta li vorrò riprovare in una mattinata di riposo dove, come la signorina del film, me ne torno a nanna con le forchette =)

Divagazioni a parte, quando questa mattina è suonata la sveglia, ero carica come una molla! 
Proprio io che sono la lentezza fatta persona (vorrei ricordarti il mio nome Va..lentina di nome e di fatto..) mi sono lanciata in cucina, impavida del gelo e ho pesato i pochi ingredienti.

Ho unito prima le polveri poi l’acqua e quando il composto è risultato morbido e leggero ho aggiunto le gocce di cioccolato che hanno da subito iniziato a sciogliersi.



Padella, ricciolino di burro, onde evitare tragici incidenti di percorso e via con mestolo e palettine.

Ho accompagnato il tutto con malto di riso al posto dello sciroppo d’acero.. niente male, non troppo dolci, ma con un richiamo appena accennato al cioccolato che a mio avviso si sposa ad ok con il sapore un po’ particolare del grano saraceno. 



C’è poco da dire, mi sono divertita da matti, mi sono sentita “cittadina del mondo”, un po’ anche in un film.. ma soprattutto ho assaggiato una cosa nuova che ho adorato.

E come senti dire spessissimo un po’ ovunque in tv: Mai più senza!

Un pancake è proprio per sempre =)

..e così anch'io posso fare parte della raccolta  

domenica 19 febbraio 2012

Compagne di merenda, nuove amicizie e . . . la carbonara sbagliata .

Tu li conosci i contest della cuochina? L'ultimo mi è sfuggito e non posso assolutamente marcare visita.. 

Questa volta l’argomento è davvero interessante, lo yogurt, che la sottoscritta ha sempre e solo mangiato dal vasetto e ultimamente solo di soia…   
Come dire io non so cucinare con lo yogurt, non l’avevo mai fatto prima e mi sembrava pure strano..

Poi un’amica mi ha passato la sua ricetta del pollo allo yogurt, fatta e ti dirò davvero gustosa ma da vedere era bruttissima.. ho tentato di riproporre una zuppa di Veru con yogurt in aggiunta.. buona, ma l’ingrediente principe.. invisibile…

Ero un po’ in crisi non sapendo cosa proporre poi un’illuminazione... quando alla ricetta della tradizione, cambi qualche ingrediente base si usa chiamarla in un certo modo.. quindi ho pensato perchè non taroccare la carbonara?? 

Detto fatto:

La Carbonara sbagliata



E’ stato un azzardo lo so, ma ho voluto seguire il lampo..

Ho disatteso regole e tradizioni, ho mescolato sapori nuovi, regioni e pensieri.

Cosa ti serve

∙ 2 uova
∙ cipolla
∙ pancetta
∙ noce moscata
  parmigiano
∙ yogurt
∙ gnocchetti sardi

So che sembra l’intruglio del male ma fidati, non è così!

In una padella fai soffriggere pancetta e cipolla senza olio.



A parte, unisci uova, formaggio grattugiato, sale, pepe, noce moscata e una cucchiaiata abbondante di yogurt e sbatti fino ad ottenere un composto compatto.




Con mezzamela ci siamo guardati, poi con un sorriso di accondiscendenza ci siamo detti “Osiamo fino in fondo, spariamoci un gnocchetto sardo”.

Fatto e sbaffato!!

Il sapore della cipolla soffritta viene stemperata dallo yogurt, mentre la pancetta ne esalta in totale i sapori.



Una scoperta per tutti, se dovessi definire il piatto direi assolutamente delicato ma con un certo carattere.



Ero così contenta di aver trovato “La” ricetta e nel mentre un pensiero mi ha trafitta: questa è la ricetta delle compagne di merenda.. Veru expat ma di madrepatria medesima della carbonara e Vera sarda come i gnocchetti!
Cosa chiedere di più?? Si una cosa.. prossimo giro una ricettina anche per la Laura ;p

Con questa ricetta fast and delicious partecipo al contest yogurtino sopraffino della cuochina. 


Potrai anche non credermi ma quello che ho scritto sopra non è assolutamente un tentativo di corruzione dei giudici ma è semplicemente come vivo la cucina: Arriva il fulmine, lo seguo e mi piace oltremodo condividere il mio pensiero.. Ecco.. tutto quì!


Basein =D

lunedì 13 febbraio 2012

Cake pops: cuori stra-ricchi d’amore.. per il cioccolato





Ogni 14 febbraio mattina, da oramai quasi trenta anni, ho sempre trovato in giro per casa un piccolo dono. Una volta dietro la tazza del caffèlatte, avvolto attorno alla merenda di scuola, tra le pagine di un libro, sotto i cuscini del divano..  

La mia mamma non si è mai fatta scappare un San Valentino.. sarà forse perché mi chiamo Valentina?! 

Seppur non sia una grande sostenitrice degli onomastici, questo, per forza maggiore, è abbastanza gettonato perciò non ti nego che non amando forsennatamente la festività curiciosa, non mi dispiace ricevere un pensierino.. dalla mamma =)

Non che la ripudi girando per strada con una balestra, cercando di abbattere tutti i cherubini trincerati tra scaffali e vetrine ma, come dire, trovo una forzatura il fatto di dover per forza andare a cena proprio quella sera lì, regalare rose e scritte su cuscini.. 

Credo invece che lo spirito di questa giornata dovrebbe essere proporzionalmente ridistribuito in tutti gli altri 364 giorni dell’anno. 

Credo che ricevere un fiore inaspettatamente, un bigliettino del buongiorno lasciato sul tavolo di cucina o un “bacio nascosto” nel portafoglio sia di gran lunga più emozionante.. quasi da sospiro... sarà un luogo comune ma San Valentino dovrebbe, anzi deve, essere tutti i giorni!

Detto questo, mi piace stare al gioco e da alcuni anni in casa Cesarini si festeggia il giorno di “non San Valentino” che consiste nell’organizzare delle non cene, dei non regali e via dicendo..

Contorti i ragazzi eh?!

Abbiamo cominciato da subito, dopo il primo mese per non sembrare “troppo sdolcinati” ci siamo fatti un pensiero alle 00:01 del 15 di Febbraio.. mica era San Valentino.. è capitato di fare un tour parigino il weekend prima del 14.. (per la cronaca costava tutto la metà..) ... una volta ci siamo preparati una torta a forma di cuore.. era un test.. la prima volta che si provava a fare una torta decorata.

Così, tanto per rimanere in tema, questa sera faremo una non cena con i genitori =) e così mi sono decisa a fare un piccolo dolcetto che da tantissimo tempo aspettava l’occasione.. lo studio da un po’ ed era il primo della "to do list"..

Cake pops: cuori stra-ricchi d’amore.. per il cioccolato



Sono facili e divertenti da preparare ma soprattutto buoni da mangiare =D

 Cosa ti serve
× pezzetti di torta
× cioccolato bianco
× zuccherini decorativi
× spiedini lunghi

Ho fatto una semplice torta al cioccolato, simil tenerina, quella classica di famiglia che avrai sicuramente anche tu andrà benissimo. Cosa importante che sia umida all’interno.

Ho scartato/mangiato.. la parte superiore più secca e ho sbriciolato il resto fino a ridurre il tutto in poltiglia.

Fai delle palline della grandezza che desideri e con le mani cerca di modellare un cuore.



Inserisci alla base lo spiedino e metti in frigo. Rapprendendosi l’impasto risulterà più solido e quindi di più facile gestione.



A parte, sciogli del cioccolato bianco, ricopri i cuori di torta e cospargi di zuccherini.


Ricetta molto lovvosa mi sa…

Me la passi per quest’anno?? 

Beh mentre attendo una tua risposta in merito, inizierei i non preparativi per la non cena.. e nel dubbio ne assaggio uno e partecipo al contest "cucinando con il cuore" sul blog l'aroma del caffè.




Buon onomasico a tutti i Valentini nei dintorni... 

sabato 11 febbraio 2012

Il mattino ha l’oro in bocca e una bella cioccolata calda nel pancino. . .

Il mattino ha l’oro in bocca dicono… e perché no?? 
Dopo essermi addormentata come una pera cotta alle 23 sulla sedia di cucina della nonna ( non sono cose belle da dire, lo so.. ) e quindi carponi mi sono infilata sotto le coperte, mi ci è voluto un attimo per partire per il mondo onirico, senza biglietto, nessuna fatica e tante cose da scoprire nessun pensiero da snocciolare..

Per poi aprire un occhio alle 6e30..

“Ma cos’è questo rumore?? Sembra ferro contro asfalto..”

Ferro.. lamiera.. asfalto.. spazzaneve.. neve..

Tantissima neve O_o

“ ..’zzarola la macchina in strada.. sono finita!!”

Sì perché la signorina qui presente, soprannominata “lady scaltrezza” ha ben pensato di non rischiare lasciando la macchina nel vialetto della nonna.. là son tutti anziani e chi mi aiuta a spalare?? Così si opta x la strada principale, alla fine qualcuno mosso a compassione da questa povera ragazzetta minuta e solo di scopa munita l’avrebbe aiutata a spalare, no?!

Sisi.. ciao mare!!!

Ma andiamo per gradi..

Tutto calcolato (avevo perfino un biglietto del bus in tasca per la peggiore delle ipotesi): nonni in ordine, hanno provviste per almeno un annetto buono!

Vestizione completata a strati o meglio a cipolla come si usa dire da queste parti: magliette, maglione, piumino, scarpe, sciarpa, berretto, guanti.
Borsa a tracolla, sportina PC da una parte, saccone con umidificatore dall’altra, mani finite…

Un’elegantissima cosa puffettosa camminante.. non so se avrei fatto un baffo più alla signora Fantozzi o alla signora Michelin..

Varco la soglia e la nonna mi dice: “ Tieni un po’ di spezzatino, l’ho messo in un tupper così almeno ‘stasera mangiate! Quel povero moroso..”

Giuro che ho riso, l’ho baciata, incastrato il contenitore e sono poi partita per l’avventura.

Non c’era neanche male.. se non fosse stato per il muretto bello solido di mastrospazzaneve.

Santo subito lo spazzaneve.. quando passa!!

Mi inizio a guardare attorno in cerca di qualche passante possibilmente in età da spalaggio neve.

Tò… proprio davanti alla macchina c’è un giovine con pala che, silenzioso, sgombra il marciapiede davanti casa. Allora facendo la “gnorry” tiro fuori la scopa dalla macchina e inizio timidamente a liberare i vetri “..se ne accorgerà.. mi chiederà se ho bisogno”

Il nulla..

Attraverso, mi faccio prestare una pala dalla fruttivendola e cerco di capire da dove si comincia..

Zap.. zap.. che fatica!!

“bhe almeno adesso mi chiederà se può darmi una mano in due si fa prima..”

Macché.. Che pensieri faccio io?? Mi volto e vedo che prende una scopa x spazzare l’ingresso del vialetto..

Gliela do su.. continuo a fare da me e trovo il là x fare un buon lavoro.

Zap.. zap..

Ti ti tin..

Ma cos’è? Mi volto e il nostro eroe sai cosa stava facendo?? Lanciava sale fino da cucina in ogni dove. A quel punto mi sono ringraziata da sola del non aver chiesto aiuto a nessuno.

Ma la ciliegina arriva adesso: Riconsegno la pala, riattraverso e sempre da quel condominio esce un anziano con pala da professionista alla mano, mi vede ritirare la scopa e dice: “Guarda mo questi giovani come si divertono con la neve!!”

Ho salutato con il miglior sorriso durbans in mio possesso, sono montata in macchine e via, devo dire davvero soddisfatta!

Non mi dilungherò sul fatto che in cortile non c’era parcheggio, in strada non c’era parcheggio e che ho lasciato il bolide in centro paese, son tornata a piedi, carica mula, ho fatto la spesa, pulito le scale e staccato i ghiaccioli dal tetto.

Wonder woman?

Seee è tutto merito della sveglia mattutina!

Ecco adesso posso andare in letargo felice! Non chiedetemi più niente fino al disgelo =) anzi no… una bella ricompensa ci sta tutta!!!

Cioccolata in tazza al sapore di fiocco di neve e cardamomo



Una goduria assaggiarla, pronta in un attimo e senza l’ansia della bustina pronta (non so te ma io con la famosa busta in questione non sono mai andata d’accordo, una volta l’ho bruciata, l’altra è tipo esplosa straripando fino alle fughe del pavimento e alla fine mi ha anche bruciato la lingua.. insomma un disastro).

Una merenda cioccolosa che ti svolta il pomeriggio e farà ricomparire il sorriso nonostante la caterva di neve ti impediscano l’uscita oppure l’idea di svegliarsi all’alba il giorno dopo per andare a lavoro.

Un medicamento antico, che cura anima e corpo, ma che soprattutto ti fa leccare i baffi =)


Cosa ti serve
          ×            25 gr zucchero canna integrale
          ×            15 gr cacao amaro in polvere
          ×            10 gr maizena o fecola
          ×            200 gr latte
          ×            1 bacca di cardamomo

3..2..1.. gooo
Metti tutti gli ingredienti assieme in un pentolino, schiaccia il cardamomo e fai amalgamare con una frusta a fuoco medio.

Appena raggiungerà la consistenza desiderata, sarà pronta da gustare.



Io avevo degli zuccherini a forma di fiocco di neve che mi sembravano adatti.. ma visto che la festa dell’ammmore si avvicina perché non metterci sopra anche qualche zucchero cuoricioso???

Sto studiando anche la versione light della ricetta.. la testo e te la passo!!

..Ah quasi dimenticavo, tieni gli occhi aperti è in arrivo un pensiero “di cuore” =D


mercoledì 1 febbraio 2012

Pensieri di burro e pancetta ma soprattutto di pizza. . . e il salvataggio andato a buon fine di un nano da terrazzo



“…Oggi all’ora di pranzo ho avuto un vero e proprio attacco di
‘Nigellitudine’.

Quando ti accorgi che la tua giornata sta prendendo una piega che ti piace poco, tutti gli incastri faticosamente architettati iniziano a sfasarsi uno dopo l’altro, come una vite spanata.. mille pensieri ti balzellano nella mente meno che uno: spadellare il pranzo, magari alle 14 passate… 
Ma ecco che invece di andare a rintanarsi sotto al piumone, metti meccanicamente una padella sui fornelli, con la certa verve adagi sul fondo un pezzo di burro e riversandoci sopra cipolla e pancetta, l’atmosfera per un attimo ti sembra diversa.

Credo che lo sfrigolio della pancetta, si possa definire terapeutico, l’odore.. una corposa seduta di aromaterapia ed il colore ambrato, che di lì a poco assumerà, un vero idillio della cromoterapia.

Si è vero, ora mi sento meglio..”

Questo è un pensiero, un’emozione, che mi sono appuntata qualche giorno fa, in cucina, in uno di quei momenti vorticosi che ti portano così vicino alla percezione del limite, quel momento che mai vorresti sentire arrivare, ma che senti crescere e arrampicarsi dal pavimento e che ti tira giù, è veloce e scombussolante ma se impari ad anticiparlo, puoi provare a sorprenderlo, aggrappandoti magari, a una qualche certezza ben solida..

Ci sono giornate un po’ così.

Quella giornata in particolare ha iniziato a “mettersi dritta” dopo una smaialosissima carbonara… è già.. quando l’istinto alla Nigella chiama non puoi trattenerti, conviene lasciarsi coccolare da onde di pancetta e aromi di burro..

Per fortuna non capita così spesso..

Queste poche righe mi hanno fatto pensare a loro volta al perché si decide di fare qualcosa..

Mi spiego meglio: “Perché cuciniamo?”

C’è chi lo fa da rilassato e per rilassarsi, chi per lavoro, chi invece per dovere, chi cucina per “scazzarsi” e chi meccanicamente perché deve, chi per raccontarsi.. 

Persone diverse, stessa azione, che però spesso coincide nella medesima persona.

Credo che quando una cosa la si fa perché la si ama, la si riesca ad integrare così bene nella quotidianità, da essere sfruttata al meglio ogni volta, magari proprio con uno spirito magicamente diverso.

Tutte queste elucubrazioni mentali, mi hanno fatto venire in mente quando ho fatto la mia prima pizza “da grande”.

Mi fecero così arrabbiare a lavoro che risultavo più tesa della corda di un funambolo, anzi come se su quella corda ci fossi proprio io.

Così chiesi un permesso per andare via prima, lavoravo lontano da casa e un’amica mi invitò a rimanere da lei comunicandomi: “Adesso facciamo la pizza..” 

Ero incredula, lacrimosa e scazzatissima.

Lei inizia a preparare gli ingredienti, li pesa uno ad uno, mentre io e il suo gatto, la osservavamomo passivamente..

Prende farina, acqua, sale, lievito ed inizia ad amalgamare con la forchetta adagio, poi mi lancia un grambiule e dice: “Non c’è modo migliore per sfogare la tensione come fare la pizza, dacci dentro”.

Così è stato!

Ho iniziato singhiozzando e ho finito ridendo, tutta infarinata ma con la soddisfazione di essere riuscita a convogliare la rabbia, che di per sé è subdola ed inutile, in qualcosa di buono.

E grazie al grande aiuto di un’amica ho imparato anche a fare la pizza!

Da allora mi diverto a pizzare spesso, sto imparando a conoscere nuove farine e a capire se certi intrugli che faccio si rivelano poi scoperte da rifare o da cancellare.

Alle volte ti potrà capitare di produrre qualcosa di simile alla sottomarca di un freesby cinese, che potrai sempre far passare per “schiacciatina secca tipo bruschetta”, altre volte sbaglierai le dosi e risulterà troppo poca (non mi è mai capitato il contrario.. chissà com’è?!) della serie più stiri da una parte più si scopre dall’altra: potrebbero essere “pizzette??”, ma poi incontrerai Lui, il tuo impasto, quello che come la più bella delle storie d’amore, tieni stretto a te a costo della vita, perfetto, morbidoso e tanto, nella giusta quantità! 

E ogni volta che metterai le mani nella ciotola, sentendo l’appicciccaticcio della farina insieme all’acqua, l’odore di olio d'oliva e lievito, ti ricorderai di quella volta, quando eri ragazza.. e  sorridendo, da sola nella tua cucina, da grande, continuerai ad impastare la tua pizza.  




Cosa ti serve?

Per 500gr di impasto
·         250 gr di farina di farro
·         250 gr di farina di kamut
·         La “spugna”
·         5 cucchiai di olio evo
·         Sale una presa abbondante

Per la spugna
·        1\2 cubetto di lievito di birra bio ( ma a breve diventerò madre di un lievito vivo da curare..)
·         Acqua tiepida qb.
·         1 cucchiaino di zucchero
·         1 cucchiaio raso di farina

Per farcire
·         Pomodoro
·         Aglio
·         mozzarella
·         Quello che più desideri

Antiche usanze stregonesche consigliano vivamente di eliminare qualsiasi tipo di corrente d’aria nelle vicinanze del luogo nel quale si impasterà, pena la non lievitazione del preparato! Bhe assomiglia così tanto ad un maleficio che non ho mai infranto questa regola.. c’è da dire però che non mi sono mai sigillata in cucina e fino ad oggi la maledizione della pizza piatta non si è mai abbattuta su di me.. 
Dopo questa auto-iazzata, la prossima volta ti farò sapere come andrà..

Si inizia facendo la famosa spugna che già avevo scritto qui (e che mi ha fatto vincere un contest quest’estate.. bella e famosa la spugnetta!!)



“Prendi un piccolo recipiente, tipo una ciotolina alta e stretta e mettici il mezzo cubotto di lievito cercando di toccarlo il meno possibile, anzi cerca di non toccarlo proprio, aggiungi un po’ di acqua tiepida arrivando a filo del lievito e usa una forchetta per amalgamare. Aggiungi un cucchiaio raso di farina e uno cucchiaino di zucchero, emulsiona il tutto fino a quando non si forma una bella schiumina. 
Sigilla con pellicola trasparente e metti da parte.”


Intanto magari una tisana non sarebbe male, poi prepara gli altri ingredienti.

Unisci le due farine in un ciotolone o su di un tagliere, formando la classica fontana al centro.

Aggiungi olio, il sale attorno e al centro la spugna che sarà quasi raddoppiata e inizia ad impastare a mano. Al bisogno aggiugi acqua tiepida fino ad ottenere il giusto equilibrio e continua ad impastare.

                                         (con sale nero di Cipro)

Impasta.. impasta e impasta ancora.

Poi metti a riposare per almeno (minimo) un paio d’ore, ma più rimane lì più risulterà soffice e certe volte ho impastato la mattina per la sera.
Onde evitare “correnti d’aria” indesiderate, metto a lievitare in forno spento, copro con uno strofinaccio pulito e sopra, nel dubbio, metto una coperta…

Dopodiché pomeriggio libero, nell’attesa di stendere e farcire la pizza come più ti piace.




Inzormazione di servizio in merito all'auto iazzata di scritta sopra:
proprio ieri sera abbiamo pizzato e il tutto ha lievitato alla grande!!

Abbiamo provato un nuovo impasto:

400gr di farina di kamut
400gr di farina di farro
200gr di farina integrale bio

Pizza buona, soffice e digeribile. Nuovo mix appuntato per la prossima volta.

Ahh quasi dimenticavo oggi è il primo di Febbraio e la famiglia “Cesarini” al completo di Catti, desidera inviarti un pensiero a "tema"..





 

Fammi sapere cosa ne pensi.. 

LaVally news:


Nano saluta chiedendo asilo politico in casa..

..Catti lo accolgono incuriositi ma felici!!







See you soon my friend e..
Cerchiamo di essere un pò più accondiscendenti verso il prossimo, di pensare più positivo che giova alla salute e di volerci tutti più bene. 

A noi e agli altri. 

Che è la cosa più importante =D