martedì 17 gennaio 2012

Storia di un impasto mai riuscito ma rinominato. . The Purple Velvet cake in versione lactose-free




 E ci risiamo.. tutte le volte che mi metto in testa di fare la red velvet parto in quinta. 
Dopo aver studiato e ristudiato al millesimo ogni particolare, avere preparato tutto, scelto la giornata ideale, la serata giusta, ingredienti infallibili esecuzione perfetta (nel senso che non ho dimenticato nulla), è come entrare fieri in una stanza che reputi sicura e sprofondare su di un pavimento di cartone.. alla fine ci si sente come quando all’università ti danno un 18 nonostante le giornate passate sui libri… 

E’ no, cara… io non ci sto!

Rifiuto e mi preparo per la prossima sessione…

Prima o poi riuscirò a farlo ‘sto benedetto impasto!

Ho scoperto il red velvet cupcake a Londra in un posto meraviglioso, meta di golosi locali, expat e turisti: The Hummingbird – portobello road – Notting Hill.

E’ stato come captare nell’aria un messaggio subliminale: “Sceglimi e mangiami” e così è stato e da allora qualcosa in me è cambiato.



Ho cercato varie volte di riprodurre a casa quella sensazione magica che si sprigiona nel momento in cui, abbassando la carta del pirottino, accosti le labbra e mordendo delicatamente l’oggetto del desiderio ti ritrovi avvolta dal colore rosso e dall’inconfondibile profumo.. ma invano..

Il solo ricordo fa riaffiorare alla mente immagini e profumi.. Mmmh che delizia!

Se mai ti trovassi a gironzolare per questo quartiere, non puoi non sostare da loro.

Mi sono messa a tavolino per stilare un elenco delle possibili cause dei miei insuccessi:
Gli ingredienti base vanno bene, la consistenza è buona.. forse sbaglio con il buttermilk? Ingrediente da noi utilizzato raramente ma elemento fondamentale nella cucina inglese e americana.. ma anche per quello tutto perfetto da quando ho scoperto questo articolo di Veru (Aaah santa cuochina, se non ci fossi tu!).

Allora mi son detta: “Sicuramente sbagli i tempi per l'aggiunta di aceto e bicarbonato.. ” attimo davvero delicato, ma dopo attente prove ho dovuto depennare anche questo punto dalla lista.

E poi cosa rimane.. il colorante che però compri pronto e… che stupida è così banale:

“Certo sarà quello il colpevole!”

Insomma dopo tanto pensare al perché e al percome mi armo di pazienza e mi procuro colori dalle varie fattezze, liquido, polvere e gel ma nulla, la componente red ha deciso di non mostrarsi a noi! 
Poi mi è stato detto da un’amica pasticcera che da un po’ tempo si è legiferato sul suolo nazionale in materia di coloranti alimentari e nella fattispecie, per quanto riguarda il rosso, hanno deciso di diminuire la “colorabilità” (si potrà dire così? Mah..).

Perciò forse ecco quale potrebbe essere il problema!!!

Un po’ mi son sentita meglio.. non è tutta colpa mia allora =) perciò ho preso la seguente decisione: Non acquisterò coloranti della cui origine non sono certa, continuerò a sgranare gli occhi davanti alle foto strepitose delle blogger che ci riescono, soprattutto strangers e rinominerò questa ricetta:

The Purple Velvet cake




Perché anche se non risulta esteticamente rosso fuoco, è davvero una sorpresa al palato nel momento dell’assaggio, quindi perché non darle un’altra possibilità?? Una nuova vita! 

Nelle mie varie ricerche ho scoperto questo blog “la bottega kreativa” la cui autrice ha preso, a sua volta la ricetta dal famoso sito americano “joy of baking” dove al post in questione è allegato un video dove viene spiegato come fare passo passo.

Non è difficile, rimarrai stupita per la sua rapidità di esecuzione e ti dirò di più, oltre che a essere senza lattosio, ho scoperto un frosting strepitoso, apparentemente pesante, ma assolutamente gustoso e non stucchevole.. ecco forse non proprio dietetico.. ma santa panzetta come si fa ad ottenere tutto?! 



   Cosa ti serve?

Impasto:
-      250 gr farina setacciata
-      16 gr di cacao amaro setacciato
-      113 gr di burro a temp. Ambiente (1/2 cup)
-      300 gr di zucchero semolato
-      2 uova grandi
-      ½ stecca di vaniglia
-      250 ml di latticello (io ho usato la ricetta di Veru con latte e limone)
-      1 cucchiaino di aceto bianco
-      1 cucchiaino di bicarbonato
-      ½ cucchiaino di sale
-      Colorante in gel poco meno di un cucchiaio

Frosting:
-      250 gr di formaggio spalmabile exquisa digeribilità senza lattosio
-      250 gr di mascarpone
-      ½ stecca di vaniglia rimanente
-      125 gr di zucchero velo non vanigliato
-      360 gr di panna fresca, udite udite, a basso contenuto di lattosio, accadì

Prima cosa bisogna preparare il latticello e per questo ti rimando al post di Veru, dove spiega vari modi per ricrearlo in casa.

Io ho scelto la prima proposta: 125 ml di latte parzialmente scremato con 8ml di succo di limone fino ad arrivare alla dose desiderata, quindi ho raddoppiato.
Lascia a riposare 20 minuti.

Nel frattempo accendi il forno 175°, prepara due stampi rotondi a cerniera ricoprendo la parte inferiore con carta forno, imburra i bordi e inizia a preparare l’impasto.

Lavora il burro con la planetaria, che nome cosmico.. fino ad ottenere una crema, aggiungi lo zucchero, la vaniglia e in seguito un uovo alla volta amalgamando ben bene.

Crea un mix con la farina, il cacao e il sale.

Passati 20 minuti aggiungi al latticello il colorante.

Ora, mentre la planetaria continua ad amalgamare a velocità basa inizia ad aggiungere 1/3 del mix, metà liquido, 1/3 del mix, l’ultima parte del latticello e concludi con l’ultima parte del mix. Quando il tutto avrà raggiunto una buona consistenza, l’impasto è pronto per l’ultimo passaggio.

Unisci aceto e bicarbonato, incorpora velocemente al composto, suddividi in parti uguali negli stampi e inforna per circa 30 minuti, prova stuzzicadenti gradita.

Quando saranno pronti, sforna lasciandoli riposare per dieci minuti dopodiché sformali, elimina la carta forno dal fondo e mettili a raffreddare completamente su di una gratella.

Prima parte terminata. 
Si possono preparare la mattina per la sera, un giorno per l’altro conservandoli adeguatamente in un contenitore ermetico. La guru americana dice che puoi anche congelarli..

Per il frosting basta unire il formaggio spalmabile al mascarpone, amalgamando insieme vaniglia e zucchero velo con il gancio a foglia.

Sostituisci ora la foglia con la frusta per montare e aggiungi una parte di panna ben fredda, inizialmente ad una velocità bassa per poi aumentarla, aggiungendo la rimanente quantità a filo. 



Monta fino a raggiungere la compattezza desiderata.

E’ arrivato così il momento di assemblare il piatto, scegli l’alzata fai un respirone e inizia a divertirti, ero emozionatissima!!

Prendi i due simil pan di spagna e tagliali a metà, ottenendo in tutto 4 parti, se dovessero presentare delle gobbe livellale conservando le briciole tagliate.


Prendi la prima, posizionala e farcisci con la crema appena preparata, non fare come me, non aver paura di metterne troppa e abbonda, metti sopra la seconda sezione e così via.        



Metti la crema rimanente sopra l’ultima parte e inizia a spargere su tutta la superficie, ricoprendone i bordi.. mi sono sentita molto decoratrice in quel momento =D



Se vuoi, puoi utilizzare le briciole tenute da parte per guarnire tutt’attorno.

Conserva in frigo e lasciala a temperatura ambiente prima di servire.

Cara ragazza non avrei mai detto, ma davvero buona e per nulla pesante, incredibile a dirsi ma golosa a mangiarsi =)

Magari in versione mini, cosparsa di micro cuoricini, potrebbe essere un’idea carina per una piccola dolce sorpresa a San Valentino… 



io te la butto lì..

Anzi sai che ti dico?? Vado a mangiarmi l'ultima fetta prima delle nanne..

Bonne nuit..
   

giovedì 5 gennaio 2012

L'epifania tutte le feste porta via . . .



La befana vien di notte,
con le scarpe tutte rotte,
il vestito alla romana,
viva viva la befana!!



Oggi vorrei raccontarti una storia di tanto, tanto tempo fa.. quando una bimbetta tutta ricci e guanciotte, attendeva l’arrivo della befana come un vero e proprio oracolo ma anche con un po’ di terrore.. Forse perché lo zio burlone le ricordava ogni anno che se non avesse fatto la brava, la signora vestita di stracci con nasone e bitorzoli sarebbe venuta a tirarle le dita dei piedi.. 
  
Non si è mai capito il perché, ma per quel rotolino di bimba, chiamata pigolo,  l’epifania ha lasciato un segno indelebile, più di tutti i ricordi natalizi, che quasi potrebbe elencare ogni mattina nella quale, con il nonno si andava a scoprire cosa era successo in quella cucina misteriosa.

I preparativi erano mirati e studiati al millesimo, anche se tutti facevano finta di niente, la mamma usciva e lei rimaneva a casa con i nonni, ci si metteva davanti alla tv e dopo poco il qualcuno vedeva spostarsi qualcosa fuori dalla terrazza... neanche avessero appeso alla finestra accanto dei teli, che con il vento sbattevano contro al vetro..

La bimba era tutt’occhi e cercava di essere inglobata all’interno del divano dallo spavento facendo finta di nulla, incurante delle facce tirate per non ridere che la circondavano.

Arriva l’ora di andare a dormire e con quella, la situazione iniziava a essere delicata, non si poteva di certo andare a dormire da soli la notte della befana.. cercava così negli sguardi dei nonni il benestare per passare una bella nottata di sovraffollamento, magari nel lettone, in modalità scatoletta di sardine.

Ma prima delle nanne c’era un rito da rispettare, si preparava uno spuntino alla povera befana, una bella fetta di ciambella e un buon bicchiere di vino, per dare un poco di ristoro e conforto alla vecchina in una fredda nottata di Gennaio.

Nel frattempo la mamma tornava e la bimba poteva saldarsi a lei, giusto per farle trascorrere una riposante e rilassante serata di sonno. E mentre erano accartocciate sotto il piumone, la mamma raccontò alla piccola di aver visto, mentre saliva una vecchia mano nodosa che nella tromba delle scale, cercava di nascondere una gonna di stracci…
“..Chissà chi era”, pensò la bimba e chiese di essere nuovamente rincalzata.. sembrava un saccottino farcito, mai avrebbe messo un piede fuori per prendere un poco di fresco, avrebbe piuttosto sudato tutti i liquidi assunti da un mese a quella sera!

Adesso però si abbandonava chieta, probabilmente dallo sfinimento, tra le braccia di Morfeo.

Arrivava la mattina e tutto taceva, tutti dormivano..

-      Mamma… mamma è mattina andiamo a vedere??

-      No no vè, andiamo a chiamare il nonno che magari va prima lui..


Così l’occhio a “gatto con gli stivali di Shrek” si re impossessava della piccola che, senza guardare, attraversava, scalza, il corridoio e si lanciava nel lettone dei nonni..

Il quadretto che si delineava poteva essere circa questo: nonno in avanscoperta e noi in attesa del segnale in camera.. alle volte correva indietro con le mani nei capelli (sulla pelata) dicendo:

-      Ha fatto una confusione…

Così pian piano la bimba si avvicinava con un’adrenalina tra il palpabile e l’esplosivo, con la paura altalenante fra trovarsela addormentata sulla sedia o piuttosto scoprire che non fosse passata per nulla..

Poi la scoperta: sedia ribaltata, ciambella finita e briciole ovunque, bicchiere vuoto, bottiglia scolata e stesa sulla tavola.

Che stupore..

Era elettrizzata e felicissima e c’era anche la calza con i suoi doni “poveri”.

Ovviamente quella bimba ero io e posso ancora ricordare l’atmosfera di quelle mattine.. soprattutto adesso, scrivendole sono riaffiorate alla memoria ricche di colori e profumi.. sarà che in forno c’è la ciambella..  

Già proprio lei, la ciambella o “giambella” che dir si voglia! Quella da inzuppo nel caffèlatte.



Cosa ti serve??

          ×            500 gr di farina
          ×            250 gr zucchero
          ×            100 gr burro ammorbidito
          ×            200 ml di latte
          ×            2 uova
          ×            Scorza di 1 limone
          ×            1 presa abbondante di sale
          ×            1\2 cucchiaino di cremor tartaro
          ×            1\2 cucchiaino di bicarbonato
          ×            Granella di zucchero

Se prepari in anticipo gli ingredienti è tra le cose più semplici e veloci da fare, metti tutti gli ingredienti nella planetaria o nel robot e impasta fino ad ottenere un composto “filante” e colloso.

Con queste dosi puoi fare 2 ciambelle, io mi sono presa una piccola licenza culinaria..
Dividi l’impasto in due, prendi la prima parte e la farai colare all’interno di una placca da forno rivestita di carta forno, spennella la superficie di latte e cospargi con granella di zucchero bianca.

Io mi sono dimenticata di spennellare :( e non avendo la granella ho usato i fiocchi di neve ..
 
Con la seconda parte dell’impasto ho fatto dei piccoli monoporzione con gocce di cioccolato in superficie, i famosi “bitorzoli” della befana, e una piccola sorpresa all’interno, ho inserito al centro dell’impasto un pezzetto di cremino triplo fondente e ricoperto.


 Le indicazioni originali della nonna dicono di infornare la ciambella a 180° per 40’ ma avendo io un forno che dopo il trasloco è diventato indipendente e tende a cuocere a modo suo ho tenuto le monoporzioni 12’ circa e la ciambella 20’.


.. Così questa è “quella sera” e a pensarci bene, fifoncella come sono, ancora penso alle mie dita dei piedi, ad essere ben infagottata sotto al piumone e non ti nego che alla mattina sento ancora un po’ di quella magia, nonostante siano passati un po’ di annetti.
E se mi è concesso esprimere un desiderio spero di non dimenticare mai questi piccoli attimi che mi piacerebbe un giorno riproporre a qualche piccola peste.. chissà??

Dopo questo attimo “malinconia” ti saluto, augurandoti buona epifania e..
..ricordati di lasciare uno spuntino alla vecchina!!


Ps orecchie aperte e piedi rincalzati!!