domenica 3 luglio 2011

Tutto è bene quel che finisce bene . . . . . . anche se arrivare al risultato indenni è stata un’impresa!

Ieri è stata una giornata particolare, scandita da ritmi assolutamente sballati e non convenzionali… 
Sveglia alle 11 della mattina, senza considerare che l’orario delle nanne era arrivato solo 3 ore prima.. ma siamo giovani ‘chessaràmmai..’ (disse con le lacrime agli occhi ed una cariuola alla mano per accompagnare le occhiaie..); per pranzo il compleanno della sister, grande mangiata in compagnia della famigliona con annesso giro turistico delle colline limitrofe per visionatura lavori in corso; ore 16e30 inizio progettualità della giornata della serie vuoi fare qualcosa oggi o si salta??  
Velocissimamente ho pensato, andiamo a casa, metto su la torta per “la Domenica” e poi mi riposo.. che spettacolo che sta diventando anche il Sabato a casina.. 

Tragitto per casa, scale, chiave nella toppa, appoggio della borsa e…

“Amore?? Ti ricordi vero che questa sera siamo fuori a cena dai ragazzi?”

ed io: “..ehm..si..”

traduzione per i non addetti: assolutamente no.

“Prepari un dolcino vero?”

reazione incondizionata: e adesso??

“..si dai, vedo cosa riesco a combinare…”

Calma, respira e pensa…
Mi son seduta in meditazione con il mio grimorio tra le mani e sfogliandone le pagine oramai tutte belle impataccate ho optato per una cosina veloce, testata e di sicuro successo i miei temutissimi muffin allo sciroppo di lavanda, temutissimi perché non mi capacito mai della faccia delle persone quando li presento per la prima volta.. inizialmente hanno tutti l’espressione di chi deve mangiare una sacchettino profuma biancheria… ma dico io.. si può??
(Però le facce in questione sono troppo buffe).



 
Serata salvata, così adesso ho tutto il tempo per dedicarmi al progetto segreto domenicale.



Sistemo gli ingrediendi in ciotoline, già pesati e pronti all’uso, postazione robot perfetta, amenicoli magici al loro posto.

Pronti ai posti via!


Inizio la preparazione di due soffici ma anomali “pan di spagna” al cioccolato negli appositi stampi a cerniera dal diametro di 20 cm. Due, così cuociono meno rispetto ad un pan di spagnone grande che poi è anche da tagliare… possibilmente dritto (..pensavo..), ho ritagliato la carta forno con la sagoma del fondo degli stampi, perfettamente, che la signorina di paint your life farei un baffo… così per evitare attaccamenti drammatici al momento della “sformatura” e poi via di burro, zucchero, uova… ZZZZZHHH.. farina, altro uovo, ZZZZZHH, una giratina a mano con il leccapentole e soddisfatta della mia creazione in via di sviluppo metto il composto nelle teglie; “un po’ densino” mi dico ma aggiungo: “mica può essere sempre come fanno vedere in tv, no?!” e convintissima proseguo posizionando i miei tesori in forno.

Timer impostato, mi giro e inizio a preparare il secondo impasto per i muffin.

Metti questo, gira quello, aggiungi l’altro, sperimenti modificando il tipo di farina usata solitamente.. (l’altra l’avevi finita), “impirotti” e DRINNN

“Tempismo perfetto” mi dico da sola.

“Adesso sforno, appoggio in gratella e inforno di nuovo e…. AAAHH” … panico e raccapriccio, i “nuovi nati” sono pendenti… i miei primi simil pan dispagna al cioccolato home made sono cresciuti troppo da un lato… molto…

“Uffa” mi dico: “mi toccherà di ‘ritagliarli’ lo stesso” e mentre pensavo così, un piccolo alone di tristeria compariva sul mio volto.. speravo tanto potessero essere dritti… .. va bhè poco male, tarderò pochi minuti sulla tabella di marcia.

Adesso è ora di farli raffreddare così mi armo “delle mani della festa” apro la cerniera, da sotto sfilo il fondo dello stampo, me lo giro sulla mano, respiro, rimuovo lo strato di teglia rigida e pian piano la carta forno e.. che felicità, mi sentivo un sacco Nigella quando lo fa in tv, il secondo lo scarto pure con ‘nonscialans’ e lì mi sento proprio appagata e appoggiando i miei storti pan di spagna sulla gratella penso a quanto sia meraviglioso cucinare, creare legami tra pensieri, aromi e sapori che rimarranno indelebili nella nostra memoria, per sempre.

Ammirando tutta questa magnificenza mi sorge però un dubbio sulla corposità e, tanto per.. mi rileggo velocemente la ricetta pensando a cosa variare la prossima volta e lì, capisco di avere fatto una enorme crepa.. ho dimezzato, e non so assolutamente il perché, la dose dell’acqua.. e così mi torna in mente il mio “mi sembra un po’ densino..” mi sarei mangiata le mani, in quel momento si sente un rumore di cristalli infranti.. era il piedistallo immaginario che mi ero costruita sotto i piedi.. più in alto vai e più duro è l’atterraggio..

Dopo essermene dette tante al punto che la mezza mela, silenziosa, ha fatto capolino sulla soglia della cucina e vedendomi così si è girato, sui suoi passi ed è ritornato da dove era venuto, ho preparato la copertura, senza neanche accorgermene..  

Arrabbiata, scazzata e delusa, mi metto a riordinare rumorosamente gli utensili sporchi e gli ingredienti lasciati in giro..

..?..

ingredienti lasciati in giro?? Erano tutti pesati, sistemati e pronti all’uso..

..e poi la seconda trafittura, quasi fatale della giornata, non avevo messo il lievito nei muffin, al momento, già quasi pronti nel forno…

Non aggiungo altro in merito.

Sforno, gratella, divano.

Brontolio, brontolio, brontolio.

Mezza mela mi rincuora facendomi vedere una puntata natalizia della “guerra delle torte”, e pover’uomo ci riesce.

Mancano 45 minuti all’uscita ed io sono pronta x farcire.. peccato non fosse pronta la farcia, ancora caldina… così gliela do su, assaggio un pezzetto di muffin, e tutto sommato mi sembra buono. Così ci prepariamo, impacchetto i miei muffin senza lievito in un burazzo furoshiki e usciamo.
Ci penserò più tardi..



Serata carinissima, muffin spolverati. Più leggera torniamo a casa alle ore 00:00, è già domenica e mi preparo per farcire, peccato che la ganache non si fosse rappresa in stile cementite.. maledetta tv.. ma sospiro e procedo lo stesso. 
Invece che spalmarla la colo.. sperando che la nottata in frigo possa risollevare la situazione.. ma tanto, mi dico, il pan di spagna sarà un mattone e dovrò archiviare con infamia l’articolo “torta del diavolo” .. nome perfetto, penso.  

Tic toc tic toc tic.. DRIIINNNN… spengo e mi rigiro, dopo pochi attimi, ma ti assicuro che quando riapri gli occhi potrebbero essere passate ore… con orrore mi accorgo di essere in ritardo e schizzo via lasciando dietro al mio passaggio pezzi di pensieri sconnessi…

Ore 13:00 fine lavoro

Ore 13:01 inizia la mia giornata, finalmente; direzione famiglia, sono già tutti lì che mi aspettano, c’è anche la torta sapientemente trasportata dalla mia metà in seguito a severissime istruzioni seguite alla perfezione.

Pranziamo allegramente e alla fine arriva il momento della verità… “Allora, vorremmo il dolce..” mi dicono ed io, deglutendo mi dirigo in frigo, prelevo l’esperimento e lo porto al controllo qualità…





Taglio, bhè dai la consistenza non è male, è solida ma non dura.. servo e chiudo gli occhi…


                                              
Cavolo ci credi se ti dico che era buona?? L’ho dovuta assaggiare perché non ci  credevo… Buona liason di sapori, piacevole la consistenza al palato, ottima accompagnata con una cucchiaiata di panna non troppo montata.

 

Davvero incredibile.. tutto è bene quel che finisce bene… davvero.. e non solo in cucina.. alle volte va meglio e certe altre sarà un vero disastro ma tutto serve per imparare a far meglio per la prossima, che sicuramente sarà quella giusta.

Prima o poi.




La ricetta della Devil’s food cake è di Nigella ma la puoi trovare tradotta meravigliosamente in italiano, dalla mia amica Vera .
Per quanto riguarda i muffin allo sciroppo di lavanda puoi guardare qui, ho solamente sostituito la farina 00 con farina per dolci ed il risultato è stato degno di nota.




Ti ringrazio per la pazienza che hai con me nel leggere tutte le mie deliranti divagazioni, sappi che ti sono vicina per questo ;p

Have a nice week darling =)   

1 commento:

  1. La prima volta che ho fatto la Devil e ho messo mano alla copertura mi è scesa la luna nera. Era troppo liquida, allora ho rimesso tutto sul fuoco senza farmi vedere da nessuno e poi spento dopo pochi minuti. Niente da fare sempre sta roba che se la spalmi scende da tutte le parti. Poi ho capito che ci mette molto tempo a raffreddarsie che si addensa piano piano. Quando sono di fretta la butto dentro al freezer. Prova la versione con il cioccolato al latte... è ancora più buona.

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