mercoledì 27 luglio 2011

Dolcetti pezzati e ciambelline abbracciose




Probabilmente il mio ultimo scritto ha avuto l’effetto “danza della pioggia” in quanto da allora il clima è radicalmente cambiato.. non male.. la notte si dorme a meraviglia e qualche volta, quando i Catti non bastano, il lenzuolino è ad ok. .. e poi si può anche  accendere il forno senza paura !!

Così sto sperimentando un po’ di barbaricette diciamo teoricamente, “appoggiate” nel cassetto, praticamente sparse un po’ qua ed un po là, potresti dire perse, ma effettivamente perse non sono.. perché poi ritornano quando meno te le aspetti. Da un libro, da una borsa dismessa, da sotto al letto e perfino dalla scatola degli attrezzi.. secondo me c’è un fantasma birichino in casa… magari il nano da terrazzo che quando siam fuori si diverte un po’.. ovviamente sono quasi fuori tempo massimo, del tipo, in pieno agosto zuppe succulente piuttosto che a Dicembre succhi mille frutti… 
Mi hai capito no??!

Comunque sta di fatto che qualche sera fa siamo stati invitati da amici per una cena “natural-gustosa” si perché i padroni di casa sono lui Naturopata e lei specialista delle emozioni e del volersi bene.. un amore in tutti i sensi! 
E di queste leccornie te ne parlerò a breve.

Sta di fatto che mettendomi a pensare ad un dolce non mi veniva in mente nulla che non fosse tendenzialmente grasso, burroso e troppo dolce… fino a che mi son ricordata di questa ricetta, la torta dei 7 vasetti, a strati bicolor che si è poi trasformata in versione di singolo dolcetto che ha poi preso a sua volta la versione leggera “muffineggiante” x la serata e la versione ciccia “cupcakes” per il giorno dopo a pranzo..e non contenta con l'avanzo ne ho fatto delle ciambelline abbracciose..




Soluzione carina, veloce, buona e poi molto buffa perché l’unità di misura per questa torta è il vasetto!
Io non sono una fautrice dell’eliminazione del burro dai composti a favore dell’olio, ma devo dire che questa volta non c’è stato male, un paio di cambi rispetto alla ricetta originale e viaaa.






                   Dolcetti pezzati in stile muccato



Cosa ti serve?? 

 1 vasetto di yogurt al naturale (volendo di soia
@       2 vasetti di zucchero (io ho usato canna integrale)
@       3 vasetti di farina
@       1 vasetto di olio
@       3 uova (io ne ho messe 2)
@       1 bustina di lievito
@       2 cucchiai di cacao amaro

Accendi il forno a 180°.

Svuota il vasetto in una ciotola poi lavalo e asciugalo bene.

Unisci yogurt, zucchero, le uova e l’olio ed amalgama con la farina+lievito setacciati e mescola fino ad ottenere un composto liscio e spumoso.

Ora dividi il composto ottenuto in 2 parti e aggiungi il cacao ad una delle due.

Riempi i pirottini partendo con un cucchiaino di composto scuro, seguito da uno chiaro e così via fino ad arrivare all’altezza desiderata.

Forno x 35 minuti. 

Crescono che è una meraviglia e che profumo..





La versione light è semplicemente spolverata con zucchero velo, mentre la versione non light  è ricoperta con semplice panna montata.






Mi scuso se questa volta non ti ho rintronato di chiacchiere, ma devo correre a infornare nuovamente, fino a che il tempo ce lo permette.. 







See you soon my friend ;p

giovedì 21 luglio 2011

Gitarella fuori porta

...Luglio.. 

.. caldo.. caldissimo.. 

.. brezza.. 

.. nessuna, metà casa sigillata cercando di domare lo spiffero bollente che cerca di intrufolarsi all’interno per mezzo della “Cattaiola” che giace aperta con la finestrella incerottata… abbiamo Catti pigrissimi noi.. e la cappa opprimente che si fa strada dal sottotetto.. abbiamo scoperto che i muratori si sono dimenticati di risistemare la copertura isolate tra il soffitto del palazzo ed il nostro.. che spettacolo! 

Di notte si sauneggia nonostante due ventilatori disposti uno per lato.. io avrei anche un istinto simil suicidiario nel volermeli puntare addosso, ben sapendo che al mattino dopo mi ritroverei a girare come se mi avessero inamidata fino nel midollo, ma la mia mezza mela riportandomi sulla via della ragione mi convince nel desistere dal forte desiderio e si decide una tattica d’attacco alla calura notturna, cerchiamo di sincronizzare in alternanza gli oggetti soffia-aria (..calda..) in modo da ottenere sempre la sensazione della brezza marittima… negativo, se mai volessi tentare anche te, lo sconsiglio, questi aggeggi sembrano possedere una vita propria e si gestiscono i loro tempi.. 

..fidati li ho cronometrati.. 

..tutto ciò per spiegarti la mia enorme sofferenza\insofferenza nell’attesa che arrivi l’aria tra una passata e l’altra del ventileur.. e ben sapendo che nella notte il tutto si amplifica, la faccenda diventa davvero ingestibile.. considerato il fatto, che esattamente dopo qualche ora di questo gira e prilla, tu ti devi alzare per andare al lavoro e quando ciò accade, ti rendi conto di essere più stanca di quando sei andata a letto la sera prima!! 

Che bella l’estate… 

…prossimo anno: condizionatore! 

Così spiegato il nostro entourage degli ultimi periodi si è deciso in famiglia per una gitarella fuori porta: direzione Appennino Tosco-Emiliano. 

La scintilla scatenante questo pensiero è stata la “festa bavarese”.

Mezza mela organizza tutto alla perfezione: 

Orari - ovviamente da me non rispettati, sono la ritardataria di casa..

Bagagli – Chapelier media, potevo non dimenticarmi qualcosa?? Ovvio che si..

Alloggio – quest’anno perfetto, dato che l’anno passato nonostante avessimo prenotato per tempo, la signora aveva “erroneamente” dato via la nostra camera ma: “non si preoccupi, abbiamo sempre una soluzione noi..” la soluzione era la camera da letto della figlia momentaneamente in vacanza.. pensavamo di essere su candid camera e abbiamo cercato le microspie ovunque.. ma invano.. era tutto vero =(

La dimora di quest’anno, invece, credo potrebbe essere la mia casa ideale, semplice dall’esterno, camino in ingresso con adiacente enorme giardino, aggiungerei simil segreto, in perfetto stile “The Secret Garden” di F. H. Burnett, verdissimo e dall’aria incantata.. in verità tutta questa struttura mi ha dato l’idea di essere avvolta da una leggera magia, tanto impalpabile quanto concreta.. 
Noi abbiamo alloggiato nella camera blu, tre lati su quattro tutta vetri, e lì l’occhio si è perso nell’orizzonte tra montagne e tetti di casine piccine. 



E ci siamo immaginati cosa deve essere questo luogo incantato in inverno, candido ovunque. Con il silenzio ovattato della neve.

Sospiro.. che meraviglia.. e che freschino. Evvai!!

Festa in piazza, con vari complessini a tema, tutti di crucco vestiti, calzettoni di lana, bermuda di fustagno (??) con annessa bretella con logo montano, camiciola bianca e cappello piumato, guancia rossa e boccale in mano..
Ovunque ti girassi potevi scorgere capannelli di musicanti che si spostavano in massa, tutti allegri e sorridenti.



Ein prosit ein prosit lala lallalalalalalà 


E ogni tanto arrivava l’odore.. magasuper standgastronomico con wurstel, stinchi, costolette, carnazze di ogni genere e grado, crauti, patate fritte e torte. infinite torte, mai sentite prima d’ora.. ma tra loro troneggiava lei la sacher (wunderbar.. una delle tre parole che ricordo dalla scuola con: Das hund = il cane e Die Schwarzwalder Kirsch Torte = la torta della foresta nera =]) il tutto accompagnato da una bella bionda, fresca, sempre pronta e a disposizione in varie locations della festa (che detta così sembra una cosa vietata ai minori ed invece è solo birra eh!!) 





Ah quasi dimenticavo, padroni indiscussi della serata erano loro: i Bretzel caldi; un paio di addetti, sapientemente vestiti a tema hanno girato in continuazione con una cesta ricolma di questi tesori profumati. 


La scelta del menù.. difficile con tutto quell’odore, tra l’altro c’era un vassoio, decantato per due persone, ma dal contenuto che forse l’incredibile Hulk con Shrek sarebbero riusciti a terminare, se fossi stata io la prescelta a un quarto avrei iniziato ad avere accenni di gotta, e non felice alla metà probabilmente mi avrebbero portato via in barella come ogni Oktoberfest che si rispetti, di solito però è per la birra non x la ciccia.. ma sai che io sono originale e faccio le cose in controsenso no??    



Comunque, spareribs per me e stinco per mezza mela, patatine bretzel e birra.  E ovviamente una bella fetta di sacher a mezzo =)

Beh sta di fatto che avendo iniziato a cenare presto, con le galline direbbe qualche d’uno.. e a spillare altrettanto presto alle ore 22 e 45 noi si era già in branda, felicissimi di poterci coprire con lenzuola e copriletto.. ah dimenticavo anche di dirti questa, a metà cena ci siamo anche messi la felpa.. si si proprio la F E L P A di tessuto felpato che si usa quando è freddo.. la temperatura era sui 14 gradi!! Una figata!!
Mattino, risvegliati dal sole che faceva capolino dalle finestre alla nostra destra, stra- riposati e tonici, pronti per la colazione.. e ne avevamo ben donde… infatti lì mi sono definitivamente innamorata di questo B&B. 
Mentre scendevamo le scale, l’odore del legno e del camino spento, tipico delle case di montagna già ci stava inebriando, siamo arrivati davanti ad una vecchia porta color panna, abbiamo bussato e la padrona di casa ci ha accolto nella sua dimensione di magia.. la stanza dava sul giardino e le grandi vetrate erano coperte da enormi tende di pizzo vero, di una volta, alternate da drappeggi rosa, poche tavoline apparecchiate con tovaglie di lino e ceramiche bianche.. e poi la tavola principale.. dall’eccitazione ho anche sbagliato a farne la foto ma la metterò la stesso; al centro un vaso con grandi ortensie dai colori delicati, pane fresco, formaggio, torta alle pesche da poco preparata, biscotti caserecci, tè, infusi più o meno ricercati, tisane bio del luogo, e poi marmellate e gelatine, un vassoio pieno di vasetti, tutti rigorosamente fatti in casa, dai sapori più o meno familiari, mirtilli del Corno alle scale, piuttosto che cotagnata profumata, lampone con caramello e poi la marmellata di ciliegie con cannella (già trovata la ricetta ;] ). 


Una fettona di pane fresco con burro montanaro, marmellata di ciliegie e cannella e la giornata ora, può volare.. io ho assaggiato tutto quel che c’era di assaggiabile e anche la torta sarà un prossimo progetto. Buonissima!


Questo è il primo post nel quale non sono io a cucinare ma bensì ad assaggiare e raccontarne i sapori, magari ricavandone ispirazione e spunti per il futuro… e ti dirò che come esperienza non mi è per nulla dispiaciuta.. anzi..
Al nostro rientro nonostante il muso che i Catti ci hanno “fatto” esprimendo il loro disappunto sulla nostra scampagnata che non si è trasformata in loro scampagnata, abbiamo trovato una piacevolissima sorpresa, la nostra prima fragola bio piantata in terrazza.. sapientemente tenuta d’occhio del nano da terrazzo che di mestiere fa il guardiano della melissa.. il primo raccolto fragoloso risale a un po’ di tempo fa, da una piantina di fragoline di bosco, fragole dolci e zuccherine dal ricordo dell’infanzia, ma questa… caspita, grande e grassoccia, una bella fragolona bio, che sinceramente non credevo avrebbe “fruttato”, invece ha iniziato di gran carriera, a ruota ce ne sono in produzione altre due.. 



.. ma che profumo.. 
.. e che bontà.. 
..senza parlare della sua capacità di scomparsa… ;p


Non vedo l’ora di fare il prossimo giretto e di potertelo raccontare.. (disse incrociando le dita e sperando che a breve la mezza mela legga il post =) .. che perfida che sono )




Kisses Darling see you soon…          

venerdì 15 luglio 2011

Mangiare con ‘i diti’ i gamberetti travestiti . .





 In queste giornate disidratanti sto funzionando un po’ a rilento, mi viene davvero difficile conciliare le idee, i momenti per sviluppare le idee pensate e mettere per iscritto le idee ideate e poi cucinate.. ti ho abbastanza confuso?? Benissimo, allora siamo in due!!

Sarà la calura estiva smodatamente calda, sarà che non possediamo “arie confezionate”, sarà che la notte sembra di essere in un bagno turco.. ma la mia produzione bloggistica ne sta risentendo un bel po’.. così mi son detta: ma se fuori è caldo e gli unici refoli di vento assomigliano ad un phon alla massima potenza, dentro casa è caldo e sudi anche solo pensando, da immobile, che differenza può fare se accendo il grill del forno per 10 minuti??

E così come per magia mi sono come risvegliata dal torpore estivo e mi sono messa ai fornelli. per pranzo insalata mista con fagiolini a vapore.. nel dubbio ho messo la vaporiera in terrazza ( ;p LOL ;p ) chissà cosa avranno pensato i vicini “san tutto loro”.. e poi è arrivata l’ora del finger food come ti avevo promesso e ne ho fatto un antipastino.


Gamberetto travestito al sapore di zenzero e pompelmo rosa



 Cosa ti serve??    

@ gamberi
@ pancetta
@ pompelmo rosa
@ zenzero fresco
@ aceto di vino






Accendi il grill (è peggio a dirsi che a farsi..)
Pulisci bene i gamberi sia dal carapace che dal filino nero che hanno sul dorso, lavali ed asciugali per bene.
Semplicissimamente arrotolali con la pancetta e appoggiali sulla gratella con sotto una placca rivestita di carta forno (servirà a raccogliere il liquido in eccesso) ed inforna ai piani alti per 10 minuti circa e/o a doratura.




A parte prepara la riduzione, come sono soddisfatta di questa salsina di accompagnamento. In origine sarebbe dovuta essere solo di arancia ma l’ho voluta rivisitare aggiungendo un tocco esoticamente estivo.

Metti in un pentolino 2 cucchiai abbondanti di aceto, zenzero fresco grattato circa 2cm, 3 cucchiai di pompelmo rosa spremuto
Fai ridurre della metà e assaggia, se troppo forte aggiungi una lacrima di acqua, quando pronto, e ti posso assicurare che te ne accorgerai subito, filtra e adagia sui gamberi già impiattati.



Con questa ricetta partecipo al contest: L’estate in un Boccone ideato ed organizzato da Aboutfood e cassandra.it.  



 See you soon Darling and have a nice week ;p

domenica 10 luglio 2011

Pensieri, caldo e Lemon poppy seed





In questi giorni la catena è un po’ scesa.. Odio la gente di oggi (che probabilmente è uguale alla gente di ieri) e non mi capacito di quanto le persone possano scendere a compromessi meschini pur di arrivare… chissà poi dove… ??
Io sono dalla parte della giustizia, o meglio delle cose giuste, lo sono sempre stata; ho sempre saputo che in giro ce ne sono poche ma nonostante questo credo e ho sempre creduto che il mondo sia tondo e che prima o poi quel che hai fatto torna indietro, sempre e senza sconti.. ma è innegabile e devo ancora capire il perché, per alcuni la strada del “ritorno” è davvero mooolto più lunga..

Non sono una guerrafondaia, anzi, se si potesse vivere nella pace di sentimento ed azione sarei felicissima ma sono un po’ stufa.. stufa di vedere che le cose non cambiano, di vedere che molte volte, chi passa oltre e “sale” non è proprio così meritevole di ascensione, stufa di fare la Don Chisciotte della situazione e combattere contro i mulini a vento..

E più si va avanti più peggiora.. ed io sopporto sempre meno..

Per fortuna che la vita vera inizia dove finisce quella fittizia e costruita del lavoro e una volta “stimbrato il cartellino” alla Fantozzi possiamo dire… finalmente aria pulita, fresca, chiara; mente sgombra per far spazio alle idee più pazze ed ai progetti di vita, più o meno quotidiani.. 
ma permettimi lo sfogo: Che schifo!!

Di una cosa però vado molto fiera, in anni di “attacchi” e tentativi di controllo sottomettitore io rimango sempre io, anzi ogni giorno il divario aumenta.

Si, sono la diversa, e me ne vanto!! 

Quella che non si piega e non sventola dal lato dove il vento tira in quel momento.


…ma lasciamo stare questi episodi inutili, non degni di occupare spazio nella mia mente e dedichiamoci alle cose che contano e rilassano.. tanto per compensare la giornata mi piacerebbe parlare con te del “cibo da dita”… in pieno stile finger food ;p visto che c’è aria di contest.


Son quei micro cibi che puoi prendere e mangiare con le mani (vorrei tanto poter scrivere con ‘i diti’… ma va da sé che non sarebbe molto corretto..) e buffi stecchini, corredati da mini piattini, cucchiaini dal manico arrotolato, ma ho visto giusto ieri anche i coltellini, bicchierini riempiti con leccornie per sette castighi e perfino piatti dotati di anello.. (ovviamente piccini picciò) così da poter essere indossati/infilati e riempiti di magicherie di ogni tipo.. una per volta s’intende.

Essendo un po’ matta e un po’ maga devo aver avuto una premonizione e così invece che andare a fare shopping dopo l’arrabbiatura, io ci sono andata ben un giorno prima.. e ti dirò che per la prima volta ho avuto una strana sensazione.. ho acquistato sì delle cose che mi piacevano ma già immaginando cosa avrei cucinato e presentato sopra… mi sa che è la malattia da foodblogger… ed immagino sia anche senza cura…

Mi piace avere questa malattia ^___^

La ricetta finger food è in via di elaborazione.. e sarà a breve su questi schermi…

Ma procediamo per gradi, oggi vorrei raccontarti questa ricettina e per farlo sfiderò le ire degli inferi ed accenderò il forno… quando mi ci metto sono coraggiosa io.. 

…che che se ne dica…


Oggi pranzo di famiglia… ognuno prepara qualcosa… la mamma un simil gazpacho fresco fresco.. la zia spaghetti alla chitarra con un sughino delicatissimo, formaggi, carne alla griglia, gelato ed io..?? cosa farò..? Dato il pochissimo tempo a disposizione ho abbandonato l’idea cupcakes, ma anche torta multi piano ricoperta (..ti piacerebbe eh?? Si disse guardandosi allo specchio..), idem per la devil’s food cake, già sperimentata lo scorso week, come si suole dire: Paganini non si ripete mai.. sta di fatto che ho pensato di battere la resa.



(Naaaa!!)


Ma poi l’illuminazione… nonostante lo sciopero coop che mi ha obbligato a fare la spesa in ben 10 minuti ed il lavoro tiranno, ho pensato “lemon poppy seeds” con il suo sapore agrumoso, fresco ma anche croccante.
Perciò ho ricercato la ricetta originale dal mio librone rosso, sai che sono di controtendenza…









 Et voilà


“Lemon poppy seeds cake”






Cosa ti serve??

@       180 gr farina
@       3 uova
@       170gr zucchero
@       150gr burro
@       Succo di 2 limoni non trattati (più scorza di 1)
@       2 cucchiai di semi di papavero
@       1\2 bustina di lievito
@       1 presa di sale

Per facilitare il tutto ma soprattutto per non dimenticare qualcosa per strada prepara tutti gli ingredienti.
Fai sciogliere il burro.
Lava ed asciuga bene i limoni, grattugiane la scorza (di uno) e spremili entrambi. Nel robot con le fruste fai amalgamare a crema spumosa e chiara, le uova con le zucchero e adagia il composto in una ciotola capiente, aggiungi la farina setacciata, il sale, il burro fuso, i semi di papavero, la buccia del limone ed il succo; infine incorpora delicatamente il lievito.
Versa nello stampo imburrato ed infarinato oppure rivestito con carta da forno bagnata (terrà meglio la forma).
Infornare a 180° per circa 40 minuti (e prova stecchino sempre!!)



Quando pronta, far raffreddare e decorare con zucchero velo.
Per contrastare il sapore della torta, ho accostato della panna montata con gocce di cioccolata e scorza di limone (utilizzando il rigalimoni, che arnese meraviglioso..), ma ancora non ero soddisfatta.. così ho aggiunto zabaione montato e gelato alla sacher… 



ottima resa direi..
 



Credo che oggi sia stata davvero la giornata fin’ora più calda.. e siamo solo ai primi di Luglio…  non mi chiedere come ho fatto ad accendere il forno perché sono ancora qui che me lo chiedo da sola..

Che dire ancora.. mi sa che andrò a farmi un doccino per rinfrescarmi le idee e tò.. c’è qualcuno che mi ha preceduto… che spettacolo!!


See you soon darling.. ho moltissime idee che mi frullano in testa.. devono solo trovare la via di uscita ;p